Confindustria
gio 28 mar, 2013
PRIVA DI QUALSIASI BUONSENSO GIURIDICO E POLITICO LA NOTA DEL MISE CHE METTE IN DISCUSSIONE IL RISPETTO DEI TERMINI DI PAGAMENTI PREVISTI DALL'ARTICOLO 62

PRIVA DI QUALSIASI BUONSENSO GIURIDICO E POLITICO LA NOTA DEL MISE CHE METTE IN DISCUSSIONE IL RISPETTO DEI TERMINI DI PAGAMENTI PREVISTI DALL'ARTICOLO 62: LA FILIERA AGROALIMENTARE SOLLECITA IL CHIARIMENTO DEL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E UNA PRESA DI POSIZIONE DIRETTA DEL MINISTRO PASSERA

Inconsistente la base giuridica con cui un funzionario del Ministero dello Sviluppo Economico pretende di mettere in discussione una Legge dello Stato ed un obiettivo politico dichiarato prioritario ed importante dai Ministri delle Politiche Agricole e dello Sviluppo economico di questo Governo.
Lo dichiara Luigi Scordamaglia, Vicepresidente di Assocarni, in risposta della nota n. 5401 del 26 marzo 2013 dell’ufficio legislativo del MISE che ritiene tacitamente abrogato ed oggi non più in vigore l’articolo 62 sui termini di pagamento nelle relazioni commerciali.
Può succedere solo in un Paese come l'Italia che due Ministri di un Governo annuncino come un importante obiettivo portato a casa quello di aver finalmente moralizzato i termini di pagamento dei prodotti alimentari e che un secondo prima della scadenza di tale Governo un solerte funzionario sostenga l'assenza di base giuridica di un provvedimento tra l'altro giudicato pienamente legittimo dallo stesso Consiglio di Stato; il tutto tralasciando volutamente che secondo la stessa direttiva 2011/7/UE gli Stati membri possono mantenere in vigore o adottare disposizioni più favorevoli al creditore di quelle necessarie per conformarsi alla direttiva 2011/7/UE.
Assocarni, unitamente a molte altre organizzazioni dell'agroalimentare italiano, è intervenuta richiedendo una immediata nota di chiarimento al Ministero delle Politiche Agricole che chiarisca definitivamente questo obbrobrio giuridico ed una presa di posizione del Ministro Passera sulla questione.


Roma, 28 marzo 2013