Fermo restando che si tratta di pure sperimentazioni teoriche e che nessuna applicazione pratica è ipotizzabile ancora per diversi decenni, l'industria italiana della carne è contraria a qualsiasi prodotto carneo ottenuto da cellule staminali. Lo ha dichiarato Luigi Scordamaglia - Vice presidente di Assocarni e di Federalimentare - precisando che in Italia la carne è e rimane un prodotto naturale i cui livelli di sicurezza e di qualità sono il risultato della serietà ed esperienza dei nostri allevatori, dell'ampia disponibilità di un'alimentazione sana e naturale e delle più moderne tecniche di trasformazione che la nostra industria adotta al fine di assicurare il massimo rispetto del benessere degli animali e la qualità dei loro prodotti. In tale contesto il ricorso a biotecnologie forzate, quali la coltivazione in laboratorio di cellule staminali, non ha niente a che vedere con il prodotto in questione oltre ad essere totalmente priva di alcun senso e utilità. Non si tratta di mettere in dubbio il valore della ricerca scientifica, quando è finalizzata a portare nuove conoscenze, ma il compito della filiera agroalimentare italiana, e di quella della carne in particolare, è quello di venire incontro alle scelte ed alla volontà del nostro consumatore valorizzando naturalmente l'ottima materia prima che il sistema agricolo italiano ogni giorno fornisce senza trasformare questo prodotto naturale della tradizione italiana in un "prodotto farmaceutico". Riscopriamo piuttosto il valore della nostra carne sia in termini nutrizionali e dietetici che di positivo impatto sulla salvaguardia ambientale.
29 luglio 2013
Per informazioni: François Tomei – direzione@assocarni.it
